Astronomica Langrenus

 

Le Raggiere Lunari - The Lunar Rays search

Quanto descritto si riferisce alle attuali teorie e conoscenze in merito all'origine di queste strutture

In questa pagina, i testi e la grande immagine della Luna Piena, sono a cura esclusivamente di Astronomica Langrenus

 



Principali caratteristiche dei più importanti sistemi di raggiere lunari

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  • Raggiera di GOLDSCHMIDTIl cratere Goldschmidt, grande formazione lunare con diametro di 124 km situata in prossimità della regione polare nord, esibisce un grande sistema di raggi che si sviluppano radialmente partendo dal cratere stesso in tutte le direzioni. Infatti questa grande struttura ad elevata albedo e dalla complessa morfologia, oltre che interessare anche una parte del settore settentrionale dell'altro emisfero lunare, si estende considerevolmente in direzione sud fino ad occupare, con innumerevoli segmenti, gran parte del mare Frigoris spingendosi fino in prossimità del cratere Plato e dell'adiacente catena montuosa delle Alpi lunari. Cliccare qui per entrare nella pagina specifica della raggiera di Goldschmidt
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  • Raggiera di OLBERS:  Dal cratere Olbers, situato poco oltre il bordo lunare ovest, si sviluppa un notevole sistema radiale di cui una porzione interessa anche l'oceanus Procellarum, quindi sull'emisfero visibile del nostro satellite. La particolarità di questa struttura ad albedo piuttosto elevata, consiste nel fatto che due soli segmenti si estendono verso E-NE, mentre la restante raggiera interessa principalmente l'altro emisfero lunare. Infatti oltre i crateri Struve, Eddington, Craft e Cardanus, direttamente interessati dai rispettivi segmenti di questa raggiera, si nota molto chiaramente come due lunghi segmenti si estendono verso E-NE quasi intrecciandosi fino in prossimità del cratere Seleucus nel'oceanus Procellarum. Da qui prendono differenti direzioni: uno prosegue toccando il cratere Schiaparelli andando poi a terminare poco ad ovest della valle di Schroter mentre l'altro, dal cratere Seleucus, si estende verso NE passando a nord dei monti Agricola (area nord Schroter) e terminando poco oltre.

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  • Raggiera di HERODOTUS - ARISTARCHUS e sua interconnessione con i sistemi radiali di Copernicus e Kepler:  Risulta evidente come la grande raggiera di Copernicus si sviluppi anche in direzione ovest interessando una vastissima area dell'oceanus Procellarum. Iniziamo con uno dei raggi più estesi che dalla zona di Copernicus, precisamente dalle immediate vicinanze del cratere Tobias Mayer, situato sul margine occidentale dei monti Carpathus, si sviluppa in direzione NW attraversando una vasta porzione di Procellarum e raggiungendo dopo circa 400 km l'area di Herodotus - Aristarchus (a circa 600 km da Copernicus). Di questi raggi, quello più a nord, dopo Tobias Mayer attraversa il cratere Brayley mentre l'altro, spostato di 70-80 km più a sud, dopo circa 250-300 km devia verso occidente confluendo nel sistema di raggiere che dall’area di Herodotus - Aristarchus si dirige più a sud in direzione di Kepler. Vi sono inoltre altri raggi minori che dalla zona di Copernicus si estendono nell'oceanus Procellarum confluendo anch'essi nel sistema di raggi estesi tra l'area di Herodotus - Aristarchus e Kepler. I sistemi di raggiere che si sviluppano tra la zona di Herodotus - Aristarchus ed il cratere Kepler sembrano costituiti da due segmenti principali estesi per oltre 500 km con andamento grossolanamente parallelo. Inoltre immediatamente ad oriente di questi si osserva una larga fascia biancastra, in cui vi si notano strie minori, disposta nella stessa direzione la quale con la sua estremità orientale giunge ad interessare il cratere Bessarion. Osservando la raggiera intorno a Kepler notiamo come questa sia inserita in una zona ad elevata riflettività. Inoltre si percepiscono segmenti estesi in direzione di Hortensius e Milichius, i quali poi vanno a confluire nella raggiera di Copernicus. Segmenti ad elevata albedo si estendono da Kepler in direzione sud per circa 150 chilometri interessando l’area del cratere Encke. Uno dei principali raggi di Kepler si sviluppa verso sudovest fino al cratere Suess, mentre in direzione nordovest vi sono segmenti estesi per circa 350 km, uno dei quali raggiunge la zona di Marius. Al telescopio è molto interessante inoltre la possibilità di esaminare il raggio orientato verso occidente il quale, sdoppiandosi in numerose e sottili strie, raggiunge il cratere Reiner.

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  • Raggiera di COPERNICUS: Il cratere Copernicus, situato nel Sinus Aestuum in prossimità del lato meridionale del mare Imbrium  ha un diametro di 90 km ed è circondato da un sistema di pareti terrazzate alte fino a 3800 mt. Quando la Luna è in fase, della raggiera non vi è alcuna traccia,  ma quando questo cratere si trova lontano dalla linea del terminatore si mostra circondato da un fitto sistema di raggi disposto radialmente intorno ad esso. Nell'immagine sopra vediamo Copernicus così come lo si può osservare in Luna Piena. Naturalmente mentre la visibilità dei dettagli superficiali e l'effetto della profondità vengono in questo caso praticamente annullati, appare sempre più evidente la grande raggiera che lo circonda la quale si dirama in tutte le direzioni. Inoltre possiamo notare come una serie di lunghi raggi si sviluppino in direzione nord inoltrandosi nell'area dell'adiacente mare Imbrium. In modo particolare due di questi raggi corrono quasi paralleli già a nord dei monti Carpathus: quello di destra esteso tra i crateri  Lambert e Timocharis raggiunge la stessa latitudine di Archimedes dopo avere attraversato il mare Imbrium per circa 500-550 km mentre l'altro, posto alla sua sinistra, una volta superato Pytheas dopo circa 400 km raggiunge il cratere Lambert piegando verso nordovest. Sempre dalla stessa immagine si può notare un altro notevole raggio il quale partendo dall'area di Copernicus si dirige in direzione nordest ed una volta superati i crateri Eratosthenes e poi Wallace, dopo 500 km raggiunge la regione collinare situata immediatamente a sud del cratere Archimedes. Possiamo inoltre notare come la grande raggiera del cratere Copernicus si sviluppi anche in direzione ovest interessando pertanto una vastissima area dell'oceanus Procellarum. Iniziamo subito con uno dei raggi più estesi che dall'area di Copernicus (nelle immagini visibile sul lato destro) e precisamente dalle immediate vicinanze del cratere Tobias Mayer situato sul margine occidentale della catena dei monti Carpathus, si sviluppa in direzione NW attraversando un vasto tratto di oceanus Procellarum e raggiungendo dopo circa 400 km l'area dei crateri Herodotus-Aristarchus (600 km dal cratere Copernicus). Di questi raggi quello situato più a nord dopo circa 200 km da Tobias Mayer attraversa il cratere Brayley mentre l'altro, spostato di 70-80 km più a sud, dopo circa 250-300 km devia verso W confluendo nel sistema di raggiere che dai crateri Herodotus-Aristarchus si dirige più a sud in direzione di Kepler. Vi sono inoltre altri raggi minori che dalla zona di Copernicus hanno uno sviluppo nell'ceanus Procellarum confluendo anch'essi nei raggi estesi tra l'area di Herodotus-Aristarchus ed il cratere Kepler. L'immagine immagini evidenziano anche il sistema di raggiere che si sviluppa radialmente dalla zona dei crateri Herodotus-Aristarchus in tutte le direzioni.

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  • Raggio Mare SERENITATIS:  Nel mare Serenitatis viene evidenziato un raggio ad elevata albedo il quale attraversa in direzione SW-NE questo grande bacino circolare di 360.000 kmq di superficie. Scendendo nei dettagli, questo si affaccia sul mare Serenitatis in corrispondenza di Menelaus, cratere del diametro di 32 km situato sul margine sud di questa distesa pianeggiante. Proseguendo in direzione N-NE  dopo circa 140-160 km incontra il cratere Bessel dove si ha il segmento più luminoso di questo raggio, dettaglio facilmente riscontrabile in molte immagini di questa regione lunare. Dopo altri 300 km questa struttura ad elevata albedo raggiunge il cratere Luther, diametro di 7 km, situato in prossimità del margine settentrionale del mare Serenitatis. A questo punto diviene presumibile (almeno a giudizio di chi scrive) la prosecuzione di questo raggio il quale una volta superato il Lacus Sommniorum, il cratere Plana ed il Lacus Mortis, andrebbe a terminare nei pressi del cratere Gartner (diametro di 100 km e pareti di 1300 mt) situato nel settore NE del nostro satellite. Se così fosse, questo raggio, nel tratto compreso dal cratere Menelaus al cratere Gartner, avrebbe una lunghezza complessiva di circa 900 km. Da immagini della Luna Piena tracciando un ipotetico prolungamento di questo raggio in direzione Sud si potrebbe azzardarne l'origine addirittura nell'area del cratere Tycho, ma con questo non ci si vorrebbe discostare eccessivamente dallo scopo primario di queste pagine, costituito da una informazione semplice ma il più possibile realistica.

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  • Raggiera di PROCLUSIl cratere Proclus, diametro di 30 km con pareti alte 2700 mt, è situato tra il margine occidentale del mare Crisium e la Palus Somnii. Anche questo cratere presenta una raggiera piuttosto luminosa anche se molto meno complessa rispetto a quelle di Copernicus, Kepler, Aristarchus e Tycho. Infatti dall'immagine si può notare un raggio che sviluppandosi da Proclus in direzione NW per circa 200 km raggiunge un punto situato a metà strada tra i crateri Macrobius e Maraldi. Si può presumere una sua prosecuzione in direzione del cratere Romer per altri 150 km circa  ma con una albedo molto più affievolita. A giudizio di chi scrive pare che un ulteriore segmento raggiunga l'area del cratere Posidonius portando la lunghezza complessiva di questo raggio a circa 550 km. Un altro raggio si estende da Proclus in direzione S-SE mostrando una luminosità elevata per circa 150 km fino nei pressi del cratere Da Vinci. Sempre secondo il mio modesto parere sembra che questo raggio abbia la sua naturale prosecuzione superando il cratere Taruntius, attraversando poi in senso longitudinale il mare Fecounditatis toccando il cratere Messier per andare infine a terminare nei pressi del cratere Crozier, situato nel settore sud dello stesso mare Fecounditatis. Secondo questa ipotesi il raggio in esame avrebbe una lunghezza di circa 900 km. E' possibile rilevare inoltre la presenza di due deboli raggi che da Proclus si sviluppano in direzione E-NE interessando l'area del mare Crisium. Di questi il segmento  più luminoso transita a nord del cratere Peirce spingendosi a NE per almeno 200 km fino in prossimità del lato settentrionale di questo bacino circolare. Il secondo segmento, meno luminoso ed orientato verso E, si spinge nella piana  del mare Crisium transitando tra i crateri Peirce e Picard.

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  • Raggi di MESSIER - MESSIER/A:  I crateri gemelli Messier, situati nel mare Fecounditatis e con un diametro di 15 km, sono noti per un raggio (si può definire più realisticamente come una scia di colore biancastro) che da questi si sviluppa verso occidente per una lunghezza di almeno 120-130 km raggiungendo il lato ovest del mare Fecounditatis. Questa struttura tende a sdoppiarsi in due segmenti i quali proseguono poi con andamento prevalentemente parallelo. Nessuna certezza sulle origini della sua formazione, altrettanto inconsistente appare l'ipotesi che si tratti della conseguenza di un impatto radente al suolo lunare.

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  • Sistema radiale di STEVINUS/A - FURNERIUS/C:  I crateri Stevinus-A e Furnerius-C, piccole strutture crateriformi rispettivamente di 8 e 12 km di diametro, situate nel settore sudest del nostro satellite nelle immediate vicinanze del cratere Stevinus (diametro 77 km), si presentano contornati da un sistema di raggi ad elevata albedo i quali si sviluppano radialmente da entrambi i crateri, i cui segmenti principali si estendono in direzione SE fino all'area del grande cratere Janssen (diametro 160 km), e in direzione NE fino ad interessare il mare Fecounditatis, confluendo nel vero e proprio reticolo di strie biancastre che possiamo osservare in questa grande pianura lunare.

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  • Raggiera di TYCHO:  Quando osserviamo il disco della Luna Piena anche con un semplice binocolo non possiamo fare a meno di notare nel settore sud del nostro satellite un cratere contornato da una luminosissima raggiera: si tratta di Tycho (diametro di 89 km circondato da pareti alte 4140 mt), una struttura crateriforme che quando viene osservata con la Luna in fase si presenta nel telescopio ricca di dettagli, mentre quando la raggiera prevale sul paesaggio circostante viene annullato qualunque dettaglio altrimenti osservabile in questa interessantissima regione lunare. Iniziando ad analizzare questo sistema radiale, vediamo che la parte terminale di un raggio il quale interessa il bacino del mare Nectaris con una angolazione che ne rende plausibile l'origine dall'area del cratere Tycho, attraversa la superficie lunare per circa 1300 km fino alla base della catena dei monti Pirenei situati sul margine orientale del mare Nectaris. Osservando l'immagine della Luna Piena si può notare infatti un raggio esteso in direzione NE verso questo bacino pianeggiante. Tra i raggi di maggiore rilievo che si dipartono da Tycho indubbiamente vi è quello orientato in direzione NW. Questo sembra costituito da due segmenti affiancati i quali, superata una porzione dell'altipiano meridionale, raggiungono il mare Nubium percorrendo il suo lato occidentale ed una volta superato il cratere Bullialdus vanno a terminare poco a nord del cratere Lubiniezky dopo avere percorso una distanza di circa 800-900 km. Molto interessanti sono le varie irregolarità presenti lungo il percorso di questi due segmenti altamente riflettenti. Dal cratere Tycho luminosi e lunghi raggi si dirigono anche in direzione sud, raggiungendo le estreme regioni meridionali della Luna, fino in prossimità del lembo sud del nostro satellite. In modo particolare uno di questi si mostra come un segmento singolo ad elevata albedo dalla apparente lunghezza di circa 400-500 km. Più ad est invece ed orientati in direzione S-SE si nota un insieme di raggi dall'andamento curvilineo i quali, partendo sempre da Tycho e con una estensione di circa 800 km, raggiungono le estreme regioni sud-orientali del nostro satellite. E' inoltre possibile osservare infine un evidente alone di colore scuro intorno al cratere Tycho. Ad una attenta osservazione, il sistema radiale del cratere Tycho si rivela estremamente interessante, ponendo in evidenza la presenza di alcuni grandi raggi che non hanno nulla a che vedere con strutture a sviluppo radiale.

  • Raggio "A":  Tornando per un attimo al raggio costituito dal doppio segmento esteso fino a nord di Lubiniezky, questo sembra proseguire in segmento singolo (anche se con varie discontinuità) nell'oceanus Procellarum interessando nell'ordine i monti Ural, i Riphaeus e l'area di Kepler spingendosi fino a nord di Herodotus - Aristarchus, con uno sviluppo complessivo di circa 2300 chilometri.

  • Raggio "B": Questo parte dal cratere Tycho in direzione nord-nordest, attraversando il vastissimo altopiano centromeridionale, fino a confluire in Serenitatis attraverso i crateri Menelaus, Bessel e Luther. Dopo avere interessato il Lacus Somniorum, il Lacus Mortis e l’est Frigoris, va a terminare nell’area dei crateri Strabo - De La Rue, con una lunghezza complessiva di ben 3300 km.

  • Raggio "C": Abbiamo visto che una di queste imponenti strutture raggiunge i monti Pirenei (mare Nectaris) a 1500 km di distanza. Facciamo ora attenzione al proseguimento di questo raggio verso nordest, e noteremo che attraversa Fecounditatis dai crateri Goclenius a Webb-P, proseguendo poi per Firmicus, Condorcet, mare Marginis, fino a raggiungere addirittura il cratere Giordano Bruno, con una lunghezza totale di 3900 km (da Tycho a G. Bruno).

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  • Raggiera di KEPLER: Nell'immagine abbiamo una panoramica sul sistema di raggi che si sviluppa tra la zona di Herodotus-Aristarchus ed il cratere Kepler (diametro di 35 km circondato da pareti alte 2300 mt). Questi sembrano costituiti in modo particolare da due segmenti principali i quali coprono la distanza di circa 400 km con andamento prevalentemente parallelo. Inoltre immediatamente ad oriente di questi si nota una larga fascia biancastra, in cui vi si notano numerosi raggi minori, disposta nella stessa direzione la quale con la sua estremità est giunge ad interessare il cratere Bessarion. L'immagine  ci mostra una panoramica sulla raggiera intorno a Kepler e notiamo subito come questo cratere sia circondato da una ampia zona molto riflettente. Oltre ai già citati raggi disposti in direzione di Herodotus-Aristarchus, possiamo osservare la presenza di queste strutture di cui uno dei segmenti principali si sviluppa in direzione est raggiungendo dopo un percorso di 200-250 km il cratere Hortensius, situato nella regione a sudovest di Copernicus. Poco più a nord un altro segmento corre da Kepler ancora verso ovest fino nei pressi del cratere Milichius. Entrambi vanno poi a confluire nel sistema di raggi che circondano il cratere Copernicus. Due segmenti ad elevata luminosità, i quali coprono una distanza di poco più di 100-150 km, si notano a sud di Kepler. Un altro dei principali raggi di Kepler si sviluppa in direzione SW per almeno 250 km fino al cratere Suess mentre in direzione NW altri segmenti ad elevata albedo corrono per circa 200-250 km, di cui uno di questi raggiunge il cratere Marius. Sempre in queste immagini abbiamo la possibilità di esaminare il raggio orientato verso occidente il quale si spinge fino al cratere Reiner coprendo una distanza di circa 300-350 km.


  • Immagine n° 1: Per questa Luna Piena è stata incrementata la saturazione dei colori, evitando comunque una eccessiva e poco realistica colorazione che avrebbe reso l'immagine praticamente inutilizzabile. Anche questa ha lo scopo di evidenziare i vari sistemi radiali e lunghissime strie biancastre presenti sulla superficie lunare.


Altre pagine di Astronomica Langrenus sull'argomento delle "Raggiere Lunari" :
Le raggiere sull'altra faccia della Luna - Rays system on the lunar far side - Italian and English version
"Anomalie" (?) nella raggiera di TYCHO - Some anomalous details in Tycho rays system - Italian and English version
Un raggio di 3900 km da Tycho a G. Bruno? - A 3900 km single ray from Tycho to G. Bruno? - Italian and English version
Panoramica raggiere dell'emisfero invisibile - Panoramic view of rays systems on far side - Italian and English version
I raggi singoli del settore di Nordest - Single rays on the Northeast lunar sector - Italian and English version
 

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