Astronomica  Langrenus


La Valle RHEITA

RHEITA Valley in the southeast lunar sector


Con la fase da tre a quattro giorni dopo la luna nuova se osservate il nostro satellite nel settore di sudest anche con un piccolo rifrattore di 50 mm di diametro potrete individuare la Valle Rheita, una struttura di eccezionale interesse sia per la sua morfologia che per la regione stessa in cui si trova. Per una sua rapida individuazione orientiamoci puntando il telescopio sul cratere Petavius (diametro di 182 km), per poi proseguire in successione fino ai crateri Stevinus (diametro 77 km), Rheita (diametro 71 km) e Metius (diametro 90 km). Proprio nella zona fra questi ultimi due crateri inizia la valle Rheita, la quale si estende per oltre 510 chilometri orientata in direzione nordovest – sudest fino in prossimità del cratere Reimarus-B (diametro 16 km), ai confini con la vastissima regione lunare nota come mare Australe.

Analizzando in dettaglio questa struttura, innanzitutto possiamo notare come sia costituita da due settori ben distinti: Il segmento settentrionale (A), esteso dalla coppia dei crateri Rheita / Metius fino a Young-D (diametro 46 km) e da un segmento meridionale (B) fino al cratere Reimarus-B. di cui se ne percepisce chiaramente la minore ampiezza rispetto al primo segmento. Iniziamo dal settore più settentrionale della Valle e notiamo subito che questo inizia in prossimità dell’omonimo cratere Rheita sviluppandosi immediatamente a ridosso dei suoi bastioni occidentali, estendendosi poi nella zona fra il piccolo cratere Rheita-P (diametro 11 km) in direzione dell’interessante complesso dei crateri Young. Dopo un tratto di circa 200 km di lunghezza, questa imponente e spettacolare valle lunare giunge ad interessare l’area fra il settore sud del cratere Young (diametro 77 km) e Young-C (diametro 30 km), entrando letteralmente in Young-D (diametro 46 km) in corrispondenza del suo lato settentrionale. Per quanto riguarda Young è molto importante ed altrettanto interessante osservare come il settore nordest del cratere, ove non interessato dalla Rheita, si trovi ad un livello decisamente più elevato. Da un’attenta osservazione è doveroso puntualizzare che questo primo segmento, presentandosi con un’ampiezza media prevalente di circa 20 km e delimitato da “pareti” di modesta elevazione, non consente di affermare con certezza che si tratti di un antico canale di materiale lavico ormai collassato, ma nemmeno di un tipico allineamento di crateri in successione, ritenendo queste conclusioni eccessivamente azzardate. Infatti in questo primo segmento della Valle Rheita possiamo notare come il fondo, a parte il settore più settentrionale a ridosso della parete ovest dell’omonimo cratere, non sia particolarmente tormentato ma, al contrario, sia attraversato da linee di cresta disposte diagonalmente rispetto all’asse stesso della Valle, strutture che morfologicamente hanno poco o nulla a che vedere con l’eventuale presenza di una catena di crateri. Fra le particolarità di questo primo segmento della Rheita dobbiamo citare anche i solchi paralleli che dalla parete nordest di Metius si estendono per 60 km fino ai bastioni sudovest del cratere Rheita dopo avere intersecato l’omonima valle lunare. Altrettanto interessante sarà l’osservazione dell’allineamento di piccoli craterini che da Young si sviluppa per circa 200 km quasi parallelo alla Rheita (ma poco ad oriente di questa) andando poi a terminare nei pressi del cratere Vega-J (diametro 19 km).

Vediamo ora il segmento meridionale della Valle Rheita il quale riprende il suo cammino dal cratere Mallet-C (diametro 28 km) immediatamente a sudest di Young-D, andando ad interessare direttamente in successione i crateri Mallet (diametro 60 km), Mallet-D (diametro 42 km), Mallet-K (diametro 43 km). Proseguendo in direzione sudest questa splendida valle lunare termina la sua corsa in prossimità di Reimarus-B un piccolo cratere di 16 km di diametro. Questa seconda parte della Rheita si distingue nettamente rispetto al segmento settentrionale in quanto si presenta con una larghezza praticamente dimezzata, ma ciò che costituisce la vera particolarità di questo segmento è il fatto che il lato rivolto a nord-nordest è in gran delimitato da una cresta nettamente più elevata rispetto a quella esistente sul lato opposto in modo particolare fra i crateri Mallet-C e Reimarus, anche a causa della coincidenza con le pareti di questi. Nel tratto dal cratere Reimarus verso sudest il dislivello fra le due creste che delimitano la Rheita si riduce progressivamente fino a Reimarus-B, l’estremità meridionale di questa bellissima valle lunare. Anche in questa seconda parte la Rheita presenta un fondo non estremamente tormentato, ma interrotto in alcuni punti dalle conseguenze di impatti successivi rispetto all’epoca della sua formazione.

Da quanto osservato dovremmo trovarci in presenza di una sorta di depressione, modificata nel tempo dai successivi capitoli della storia geologica lunare ancora poco chiari,  la cui origine risale al periodo geologico Pre Imbriano, da 3,9 a 4,5 miliardi di anni fa. Di epoca leggermente più recente risultano essere i crateri Rheita e Metius risalenti al periodo Nectariano Tipico da 3,8 a 3,9 miliardi di anni fa, mentre a Young e Mallet viene riconosciuta un’origine nella stessa epoca geologica della Valle Rheita.

Alcune fonti attribuiscono una stretta relazione fra questa valle lunare e la formazione del mare Nectaris. Infatti se osserviamo in dettaglio la regione situata a sud-sudest di Nectaris è possibile percepire come lo sviluppo concentrico della Rupes Altai rispetto al punto centrale di impatto prosegua ben oltre Piccolomini sottoforma di un allineamento di piccoli crateri raggiungendo il cratere Neander da dove, piegando verso sudest, si estende fino a raggiungere il punto in cui inizia la Valle Rheita in prossimità dell’omonimo cratere. Per l’osservazione di questa antichissima ed interessantissima struttura lunare bisognerà attendere la fase di 3 - 4 giorni, ma per apprezzarne a fondo la grande quantità di dettagli sarà importante utilizzare uno strumento di almeno 120-150 mm sperando in serate con ridotta turbolenza atmosferica e librazione favorevole.


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