"Le  Comete periodiche"

 

Trascrizione integrale tratta da  " ORE  SERENE " - Supplemento mensile letterario - scientifico illustrato. Dono del  " Corriere delle Maestre "  ai suoi abbonati  -  supplemento n° 5  del  23 Febbraio 1908

 

 

     Sebbene la natura delle comete presenti ancora molti lati misteriosi o controversi, quel che oggi si sa intorno a questi strani corpi celesti è più che sufficiente a distruggere tutti i pregiudizi, tutte le leggende che per tanti secoli accompagnarono le loro apparizioni.

     E' bensì vero che, fino dal quinto secolo av. Cristo, Anassagora e Democrito avevano intuito che anche le comete erano veri astri, e così pure la pensarono Manilio e Seneca (contemporanei di Cristo), ma tali divinazioni, non potendo ancora venire suffragate da concludenti osservazioni, rimasero allo stato di smplici opinioni, mentre l'opinione prevalente fu quella di Aristotile (340 av. C.) che riteneva le comete come semplici emanazioni terrestri vaganti nella regione sublunare.

     Ma quando - nel XVI secolo - gli astronomi cominciarono a seguire esattamente il corso di queste vaganti fiamme, non tardarono a constatare che anch'esse girano intorno al Sole, come i pianeti, cola differenza che le orbite planetarie sono quasi circolari mentre le cometarie sono molto allungate, cioè ellissi di grande eccentricità, come pel primo affermò, nel 1664, il nostro Borelli, seguito, nel 1680, dal sassone Doerfell.

     Tuttavia non bastava affermare che le comete percorrono orbite ellittiche, e quindi chiuse, senza confermare la deduzione colla constatazione del ritorno di qualcuna di esse. Ed anche questa riprova non tardò a venire, e la prima predizione d'un ritorno cometario venne fatta dall'inglese Edmondo Halley, il quale, applicando le formule di Newton alle osservazioni della grande cometa del 1682, potè preannunziarne il ritorno per il 1758-59, e la conferma di questo calcolo fu uno dei più memorabili trionfi dell'astronomia matematica. La bella cometa di Halley è poi ritornata anche nel 1835 e ripasserà al perielio nel maggio 1910.

     A questo punto devesi ricordare che mentre fino a tutto il secolo XVI non si tenne conto che delle grandi comete visibili ad occhio nudo, dopo l'invenzione del cannocchiale si poterono osservare anche le minori, tanto che, oggi, se ne osservano non meno di quattro o cinque all'anno, ed il numero delle periodiche è salito a diciotto. Sarebbero assai più se si contassero anche quelle riconosciute periodiche col calcolo, ma non più rivedute dopo la prima apparizione nota, anche perchè di lunghissimo periodo.

     Comunque, raggruppando le comete periodiche, o ritenute tali, secondo la lunghezza del loro periodo o le dimensioni delle loro orbite, si è venuti a scoprire che ognuno dei grandi pianeti del nostro sistema solare ha una sua propria famiglia di comete, di comete, cioè, i cui afelii (punti più lontani dal Sole) si accostano all'orbita planetaria, tanto da far ritenere che tali comete siano state catturate dal pianeta presso la cui orbita sta il loro afelio. Siccome poi il pianeta più colossale del nostro sistema è Giove, si comprende come esso siasi formata la più numerosa famiglia cometaria, quella rappresentata dall'unita figura, che riproduco dal n. 11 del mio "Astrofilo".

     Osservando quella complicata matassa di orbite, estesa dal Sole a poco oltre l'orbita di Giove, dovete immaginare che il piano dell'orbita terrestre si confonda con quello della carta, e che, delle altre orbite, le parti punteggiate si trovino sotto il piano suddetto, e le parti continue sopra il medesimo.

     Nessuna di queste comete.....gioviali ha il periodo superiore ad otto anni, mentre le periodiche di maggior periodo (13 a 76 anni) non sono, naturalmente, comprese in questa famiglia.

     La cometa dal periodo più breve è quella di Encke, aggirantesi intorno al Sole in 3 anni e 111 giorni. Questa cometa è particolarmente famosa per avere suscitate lunghe questioni sulla resistenza o meno dell'etere cosmico. Scoperta nel 1786, riveduta nel 1795, nel 1805, nel 1819 ed in quasi tutti i successivi suoi ritorni, la cometa di Encke è attualmente in vista della nostra Terra, dovendo ripassare al perielio (punto più vicino al Sole) il 30 prossimo aprile. Essa venne ritrovata nella notte di Natale del 1907 ed ora è attentamente seguita, coi forti cannocchiali (perchè ancora debolissima) nella costellazione dei Pesci, visibile di prima sera verso occidente e prossima al tramonto.

     Osservando l'unita figura troverete l'orbita di questa cometa a destra del Sole, coll'afelio ad una distanza dal Sole quattro volte maggiore di quella della Terra e col perielio a circa un terzo della distanza Terra - Sole.

     Un'altra cometa di questa famiglia è pure attesa quest'anno, ed è quella di Tempel - Swift, scoperta nel 1869, riveduta nel 1880 e 1891, e che dovrebbe ripassare al perielio in settembre. Il suo periodo è di 5 anni e 248 giorni e la sua orbita, che quasi sfiora quella di Giove si vede tracciata nella parte inferiore sinistra della figura.

                     Milano, febbraio 1908                                                                               Cap.  ISIDORO  BARONI