Astronomica  Langrenus


L'interessante cratere ARISTILLUS

The interesting ARISTILLUS crater


Con la Luna in fase di primo quarto oppure sei giorni dopo il plenilunio andiamo ad osservare Aristillus, un cratere relativamente giovane la cui origine risale a non oltre un miliardo di anni fa nel periodo geologico Copernicano. Una volta inquadrato il settore settentrionale del nostro satellite sul lato orientale del mare Imbrium, in prossimità del varco esistente fra le catene montuose degli Appennini (Cape Fresnel) e del Caucasus (Cape Faraday), noteremo facilmente Aristillus, il più settentrionale di un bel terzetto di crateri costituito anche da Archimedes e Autolycus. Si tratta di una struttura crateriforme con diametro di 56 chilometri la quale è circondata da un imponente sistema di ripide pareti terrazzate alte circa 3700 metri, parzialmente franato verso l’interno sul lato settentrionale. Il fondo si presenta relativamente pianeggiante da cui si innalza un sistema montuoso centrale costituito da numerosi picchi la cui altezza raggiunge i 900 – 1000 metri. Se un’osservazione superficiale di questa struttura consente già di apprezzarne le interessanti e notevoli caratteristiche morfologiche, un approfondito studio di Aristillus ne porrà in evidenza alcune specifiche particolarità.

Iniziamo dal sistema montuoso centrale i cui picchi sembrano posizionati in modo da costituire una figura dalla conformazione almeno apparentemente circolare ed estesa su un’area di circa 12-14 km di diametro al centro del cratere. Da immagini riprese in condizioni di luce solare radente viene evidenziato l’inusuale aspetto di questi rilievi le cui pareti rivolte verso l’esterno si presentano come superfici triangolari di notevole pendenza, mentre la singola struttura di ognuno di questi picchi pare orientata in modo concentrico in direzione del centro del cratere.

Altra particolarità estremamente interessante riguarda la presenza di una notevole “striscia” di colore scuro o meglio una sorta di “raggio scuro”, costituita da materiali a bassissima albedo, la quale si estende dal fondo di Aristillus raggiungendo la sommità della parete orientale dopo essersi smistata in due segmenti orientati in differenti direzioni andando ad interessare anche i bastioni esterni in direzione est.

Aristillus presenta inoltre un sistema di raggi disposti radialmente intorno ad esso anche se molto meno appariscenti rispetto ad altri casi che già conosciamo, ma spostiamoci col telescopio verso sudovest in direzione del grande cratere Archimedes ed andiamo ad osservare il piccolo cratere Archimedes-D di 5 chilometri di diametro. Noteremo immediatamente che da questo parte ciò che potrebbe essere definita come una banda di colore chiaro estesa per una lunghezza di 10 chilometri orientata verso nordovest in direzione dell’estremità meridionale della catena dei monti Spitzbergen. Tale struttura presenta una larghezza di alcune migliaia di metri ed il suo orientamento non appare compatibile con uno sviluppo radiale rispetto alle strutture crateriformi esistenti nella regione lunare presa in esame, non rientrando pertanto nella consueta tipologia delle cosiddette raggiere lunari. Molto interessante sarà anche osservare il cratere quasi completamente sepolto esistente immediatamente a nord di Aristillus e le numerose valli disposte radialmente intorno al cratere principale.


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